L’Arsenale da nord

Molti avranno notato, viaggiando sui vaporetti delle linee che transitano per le Fondamente Nove, la lunga e per certi versi bizzarra passerella che corre per alcune centinaia di metri appesa alle mura nord dell’Arsenale.

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Ci si vede spesso gente che cammina, è chiaro che non si tratta di un passaggio di servizio ma di una vera e propria pubblica via. Bene, trentasei anni che vivo a Venezia, ventitré che abito in questa zona e solo ieri mi sono accinto alla sua esplorazione. Per molti anni questa passerella è stato l’unico mezzo di collegamento fra il resto della città e le cosiddette casermette dell’Arsenale, un gruppo di piccoli edifici residenziali costruiti nel 1916 che stanno incastrati in un triangolo di terra stretto fra le mura e la riva, laggiù in fondo. Oggi non è più così perché è stato aperto un passaggio permanente anche fra le casermette e la fermata dei Bacini, però la passerella conserva la sua importanza. Oltretutto, l’apertura al pubblico delle Tese dell’Arsenale l’ha fatta diventare un percorso accessibile anche da qualche turista un po’ più ardimentoso della media.
L’imbocco è di fianco alla fermata del vaporetto della Celestia, e da lì si corre aggrappati alle mura cinquecentesche.

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A metà circa del percorso, la passerella deve scavalcare un passaggio aperto nel 1960 che permette l’accesso alla darsena.

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E finalmente si arriva a una delle torri di guardia, completamente inglobata nella struttura muraria, con la lapide celebrativa del getto delle fondamenta il primo giugno 1476, sotto il dogado di Andrea Vendramin. In alto, un altro dei Leoni di San Marco scalpellato dai francesi alla caduta della Repubblica.

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Compiuta la traversata pareva che il più fosse fatto. Le casermette sono state recentemente restaurate e sono in gran parte abitate, anche se l’area nel suo complesso conserva un aspetto vagamente abbandonato. Ma il meglio deve ancora venire, e arriverà in una prossima puntata.

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8 risposte a L’Arsenale da nord

  1. ytaba36 ha detto:

    I really like the Arsenale, and have walked along that walkway a few times. I understand the vaporetto used to go under the arch and through the Arsenale: a good short cut! I look forward to the next post about the Asenale.

    • Winckelmann ha detto:

      Yes, until about 20 years ago the circular line (it was then the n. 5) didn’t go around Sant’Elena but after San Zaccaria went along the Rio dell’Arsenale (here there was the stop Tana), then into the Darsena Vecchia and trough the Arsenale. It was nice.

  2. Pingback: L’Arsenale da nord – 2 | winckelmann in venedig

  3. lanapoppi ha detto:

    Subito dopo le “casermette” c’è l’attuale sede della Associazione Vela al Terzo. Fui io che nel 1995 scoprii che c’era lì un capannone abbandonato, che avrebbe potuto essere ottimo per l’associazione. Scoprii che era appartenuto alle Poste e poi al Demanio marittimo. Dopo mille incontri siamo riusciti ad averlo in affitto a prezzo bassissimo. Per tre o quattro anni sono stato il solo ad averne le chiavi. D’inverno ci portavo la mia topetta e ho passato per mesi delle serate stupende da solo un quell’edificio, con la porta aperta sulla laguna verso il cimitero, dipingendo i miei remi o paglioli o riparando le antenne della vela… Anni meravigliosi. Adesso l’Associazione ha potuto restaurare il capannone, che ferve di attività dei soci. L’amministrazione comunale è sempre stata sorda alle nostre richioeste di fare di quel luogo il centro della vela lagunare, ponendovi gli ormeggi delle nostre bellissime barche dotate di albero e timone… sarebbe un abbellimento della zona e un atto di amore verso la marineria tradizionale lagunare.

    • Winckelmann ha detto:

      Benvenuto! Al contrario mi pare che non abbia avuto esitazioni, l’amministrazione comunale, a trasformare la Sacca della Misericordia in un parcheggio per barche a motore. O sbaglio?

      • lanapoppi ha detto:

        No, sulla Sacca non sbagli. La conosco bene perché proprio lì tengo la mia barca a vela (uno sloop olandese di otto metri): ma la tengo fuori della darsena, tra la sua passerella e il muro del Cottolengo (è un posto di grande bellezza per tenerci una barca). Intanto la Sacca si sta interrando e il Magistrato, o l’ex Magistrato, non ha i fondi per scavarla… Le paline in plastica messe dieci anni fa si stanno sgretolando e dovrebbero essere tutte sostituite ma l’ASM che le possiede non ha fondi (benché i posti barca costino una piccola fortuna). E soprattutto si guarda bene dal creare una darsena per barche a vela, di cui ci sarebbe grandissimo bisogno. Hanno costruito una darsena privata a Sant’Elena ma si sono guardati bene dal riservarla alle barche a vela… solo Sonino fa uno sforzo in quel senso alla Certosa, ma è costretto a praticare prezzi che per molti sono proibitivi. Sulle barche lagunari ci sarebbe tanto da esplorare, soprattutto sull’insipienza dell’amministrazione comunale che non ha capito che la laguna di Venezia potrebbe diventare la Capitale Europea della Vela….

  4. Katia ha detto:

    È uno dei miei scorci preferiti di Venezia, insieme alla Celestia, campo San Francesco, il poco lontano San Pietro di Castello (soprattutto in giugno) e San Giacomo dell’Orio

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