Ovvero sintetica fotocronaca dei prodromi del diluvio universale che ha colpito ieri pomeriggio la laguna di Venezia, neanche fosse il Bengala. Dopo un pomeriggio di torrida calura passato a boccheggiare in spiaggia, intraprendo una piacevole camminata sul lungolaguna e mi accorgo che il cielo sta manifestando scenografiche ma un po’ preoccupanti intenzioni. La situazione evolve molto rapidamente, come rappresentato in queste tre fotografie:
Sorte benigna ha voluto che allo scoppio del primo fulmine mi trovassi in corrispondenza di una fermata del bus, all’arrivo del bus medesimo. Durante il tragitto, nel corso del quale abbiamo raccolto svariati gruppi di profughi in fuga dalle spiagge, la furia degli elementi si è scatenata e a chi di noi osava ritenersi ormai al sicuro ha dato risposta il valoroso autista del bus medesimo, che arrivato a S. Maria Elisabetta è transitato fieramente davanti a tutte le fermate non sue poste a ridosso della grande tettoia del terminal, ha ripreso la rotonda e ci ha scaricato dalla parte opposta, ovviamente priva di qualunque riparo. Io sono riuscito a correre e mi sono lavato comunque. Immagino che le numerose persone di età ancora maggiore della mia abbiano dovuto, in una frazione di secondo, decidere se optare per la rana o lo stile libero. Grazie, anonimo autista.
Sono oltremodo lieto che lei sia scampato alla tempesta, annunciata da un cielo tanto corrusco e da nubi aggrovigliate in modo tanto singolare.
Verrebbe da dire che i temporali non sono più quelli di una volta e che la gallina, tornata in su la via, non ripete il suo verso ma strilla acutamente per i danni subiti dal pollaio.
Vorrei infine rassicurarla sugli autisti d’autobus: si comportano alla stessa maniera ormai in tutte le latitudini.
Diciamo che i nostri qui possono contare su una lunghissima tradizione…
Il valoroso autista si è vendicato 🙂
Già. Chissà magari che non trovi qualcuno che si vendica su di lui… 😦
Certo si chiama Karma 😉 questa è la nostra consolazione