La Giudecca è un’isola, basta metterci piede e si vede subito. Di là ci sono le Zattere, affollate di passeggiatori domenicali, turisti e non, che si godono il primo sole di primavera e il primo gelato della stagione. Di qua la fondamenta è quasi deserta, a parte i pochi che si spingono a visitare il palladiano Redentore. Lunga e stretta com’è, vien facile incamminarsi lungo la riva che guarda Venezia lasciando perdere le calli che ogni tanto si infilano nell’interno. Invece è proprio da quelle che si possono avere le sorprese più belle, come qualche scorcio di una città silenziosa, decadente e un po’ addormentata nella calma di una tranquilla domenica pomeriggio di mezzo sole. In quel mondo di matti che sta dall’altra parte del canale un’atmosfera così ce la siamo dimenticata da anni. Oppure può stupire l’incontro con l’architettura moderna, che a Venezia si è sempre realizzata ma a un patto solo: che fosse confinata alla periferia e invisibile a meno di non sbatterci il naso per sbaglio.
Non è facile viverci in Giudecca, perché in questa città di complicazioni vivere in un’isola significa essere ancor più legati ai mezzi di trasporto e condizionati dai loro orari dalle imperscrutabili ragioni. Però è bello venirci ogni tanto, a cercare di godere delle ultime tracce di uno spirito della città che dall’altra parte è da molto tempo morto e sepolto.
Melomane? Appassionato di fotografia? Segui l’altro mio blog
Cerca nel blog
Visite
- 195.646 dal 16 ottobre 2009
Post più letti
-
Unisciti a 111 altri iscritti
Categorie
- Amarcórd (27)
- Boh? (64)
- Cucina (19)
- Foto storiche (6)
- Il paese dei polli (104)
- Libri, dischi, film (71)
- Mostre (11)
- Opera, teatro, danza (20)
- Requiem aeternam (8)
- Senza parole (1)
- Televisione e radio (7)
- Venezia (311)
Commenti recenti
Winckelmann su Il clarinetto riccardo.b su Il clarinetto antonella barina su Il drago come metafora Silvia su Nullo, Niente e Sufficien… Concetta Voltolina K… su Una toccatina, non si sa … Winckelmann su Kafka in vaporetto capriceroyal su Kafka in vaporetto Anifares su Gli ignoranti restino a c… Ancora Winckelmann
Blog che leggo
Blogroll
Feed
- Acqua alta
- ACTV
- Adelphi
- Architettura
- Arsenale
- Biennale di Venezia
- Canale Contorta
- Canal Grande
- Carlo Scarpa
- Carnevale
- Carnevale di Venezia
- Cartelloni pubblicitari
- Comitato No Grandi Navi
- Contasciopero
- Cucina
- Degrado urbano
- Elezioni
- Felice Casson
- Fondaco dei Tedeschi
- Fontego dei Tedeschi
- Fotografia
- Frittole
- Gelsomino
- Germania
- Giardini della Biennale
- Giorgio Orsoni
- Giudecca
- Grandi navi
- Gruppo 25 Aprile
- Irene Némirovsky
- Italia Nostra
- Laguna
- La saga del trolley
- Librerie
- Lucchetti
- Luigi Brugnaro
- Marchette
- Maria Stella Gelmini
- Massimo Cacciari
- Montagna
- Mostre
- Navi da crociera
- Negozi chiusi
- Opera
- Ovovia
- Palais Lumière
- Persone
- Piazzale Roma
- Pierre Cardin
- Pittura
- Ponte di Calatrava
- Poste Italiane
- Poveglia
- Pubblicità
- Redentore
- Rem Koolhaas
- Renato Brunetta
- Richard Wagner
- Roma
- Romagna
- Salvatore Settis
- Sandro Bondi
- Santiago Calatrava
- Silvio Berlusconi
- Sindaco
- Soldi
- Teatro
- Tiepolo
- Tirolo
- Trenitalia
- Turismo
- Turisti a Venezia
- Vacanza
- Vaporetti
- Vaporetto
Archivi
Flickr Photos
Mai stato sulla Giudecca.. dici che dovrei prima o poi?
Direi proprio di si, magari in un momento in cui c’è una bella mostra alla Casa dei Tre Oci, così si unisce la Venezia minore a Palladio alla grande fotografia. Da sola vale il viaggio.
mai stato nemmeno io. tanti anni fa lo dissi a un veneziano, e lui mi rispose che aveva conosciuto una donna anziana che non ne era mai uscita, dalla Giudecca, nemmeno per andare una volta che so a San Marco.
era il 1980, e la donna non ci sarà più. io però non ci sono ancora stato. la prossima volta…
La vecchia che non è mai stata a San Marco si vede anche in “Anonimo veneziano”. Parecchi dicono d averla conosciuta ma è un po’ come l’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice, ove sia nessun lo sa… 🙂
Io ci sono stata, io ci sono stata (pensa te, una palermitana alla Giudecca! ☺️. Si vede che sono una tipo strana, eh? Per me, l’impressione è stata come di entrare in un romanzo di Henry James…).
Bellissime le foto, davvero.
La leggenda della vecchia invece non la sapevo.Bella!
La Giudecca diventa veramente magica nelle notti d’inverno, quando la nebbia ti fa intravvedere appena San Giorgio e le luci di San Marco. Uno spettacolo che non si dimentica.
Belle foto davvero.
Ho fatto anche la Giudecca, da capo a capo. E ho visto anche che pescavano quei granchiolini buoni buoni senza carapace
Si chiamano moeche. Una crudeltà da far accapponare la pelle, ma quanto sono buone!