Cominciavamo ad inquietarci: già quasi un mese intero passato dall’inizio dell’anno e l’ACTV non dava segno di voler scioperare. Invece i mattacchioni ci hanno preso di sorpresa: a uno sciopero di lunedì non eravamo pronti perché qui si sciopera sempre il venerdì. E infatti dice così che nel resto d’Italia si è scioperato venerdì scorso, mentre qua i mezzi si sono fermati oggi.
E quando si fermano, qua si fermano proprio e si fermano tutti. Compatti come una legione romana a prescindere dal sindacato che proclama l’agitazione. Siccome poi bisogna collegare comunque le isole, per non renderci la vita troppo beata non ci sono fasce orarie garantite sugli altri percorsi e per 24 ore o si va a piedi o non si va per niente. In che modo poi gli scioperanti si siano fatti le entrature che garantiscono loro, due volte su tre nei giorni di sciopero, pioggia, vento o addirittura acqua alta, non so. Però è così.
A me girano un po’ le palle per queste agitazioni che vanno avanti da sempre e di cui nessuno di noi comuni mortali conosce le ragioni (chissà, magari se ce le dicessero potremmo anche simpatizzare). E mi girano anche perché lo sciopero dovrebbe essere un’arma seria e usata consapevolmente, non una roba buttata là a cadenza più o meno regolare e con burocratica noncuranza senza che, apparentemente, essa sortisca effetto alcuno. Perché i casi sono due: o gli scioperi che si continuano a fare non servono a una ceppa e si va avanti così col pilota automatico oppure funzionano, e in questo caso vien da pensare che ottenuto A si chieda A+1, poi A+1+1 e così via. Ma tanto a noi nessuno dice niente, per cui non sapremo mai la risposta.
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Pensavo che esagerassi per effetto dell’esasperazione, invece è proprio così: non c’è vero di trovare da nessuna parte la ragione di questo sciopero.
non c’è verso
Più che esasperati siamo rassegnati e abituati. E’ una specie di debito da pagare a rate più o meno mensili.
simpatizzare con ACTV? uhhmmmm…..