– Siora madre.
– Fia mia.
– Debotto xè fenio carneval.
– Cossa diseu, che bei spassi che avemo abuo?
– De diana! gnanca una strassa de commedia no avemo visto.
Non so se voi che vivete nel mondo normale vi siete accorti che è passato carnevale. Qui a bottegopoli ce ne siamo accorti, eccome, nonostante la crisi. 150.000 cristi domenica scorsa, in cerca di non si sa cosa, hanno talmente intasato la città che per tre ore si è dovuto chiudere il ponte della Libertà, il nostro cordone ombelicale con la terraferma. Da domani, se dio vuole, quaresima e penitenza, capi chini, digiuni e meaculpa.
Ma prima di chiudere i miei modesti e morigeratissimi bagordi, mi resta un’incombenza. Devo assegnare
la coppa. Vince il gran premio Winckelmann per la migliore frittola del 2010 la pasticceria Rizzardini, venendo da San Polo subito dopo il sottoportego prima di campiello dei meloni. Morbide, profumate, cotte al punto giusto, con l’uvetta e coi pinoli. Perfette, solo per voi aspetterò con un filo d’ansia il carnevale 2011.
Evito naturalmente di offendere la vostra cultura rivelando la fonte, notissima, della citazione in apertura.
per cui, la fonte non la rivelo nemmeno io.
quanto alla coppa… chi osserverà la quaresima non è interessato (a differenza del sottoscritto) a quella sopra raffigurata: ma siamo tutti interessatissimi a quelle che l’hanno meritata, ossia quelle della pasticceria ramazzini, “venendo da san polo subito dopo il sottoportego prima di campiello dei meloni”.
l’anno prossimo appuntamento lì davanti.
(neanche a copiare sono più capace: RIZZARDINI!)
Citazione per citazione:
“Addio coppes orgenti dal lardo, ed elevate al cielo
braciole inuguali
note a chi è cresciuto tra voi
e impresse nella sua mente
non meno che l’aspetto de’ suoi familiari
salami, de’ quali si distingue il profumo
come il suono delle voci domestiche,
pancette sparse e biancheggianti sul pendìo
come branchi di pecore pascenti, addio!
Quanto è tristo il passo di chi
cresciuto con voi
se ne allontana!
( Ma poi la spiego, giuro)
Frammento inedito da “I promessi norcini”?
Tra frittole e coppa non so che scegliere 😀
Comunque il ritrovo da Rizzardini l’anno prossimo si potrebbe proprio organizzare, no?!
Riusciamo a strappar via Gan dalle sue vigne e Marcoboh dai suoi tram? Prima frittola-tour e poi tutti a palazzo ducale a render omaggio al sindachino. Eh?
Oddio, speriamo che non ci sia il sindachino…
Comunque ragazzo mio, per l’impresa hai la mia completa collaborazione 🙂
Già ci sono (quasi) riuscita una volta, non vedo l’ora di fare il bis, completo stavolta!!
Dio mio, è finito Carnevale! Quest’anno non mi sono nemmeno accorto che era cominciato…..
Non essendo veneziano e assai più versato per i dialetti nord-occidentali che per quelli nord-orientali, questo incipit me lo ricordavo leggermente diverso: “Tuto de boto se finio carnaval”. Ma le frittole me le ricordo molto bene.
Trascritta dal tomo settimo dell’edizione Zatta, con approvazione, e privilegio, Venezia 1789. Originale, naturalmente, no anastatica. Ma per chi mi prendete? Mi no so, sa…
Io per me faccio un voto: se un altr’anno sarò ancora qui, l’ultima Domenica di Carnevale la passerò a Venezia a caccia di fritole e di ombre.
Pregasi prendere nota.
Nein nein, l’ultima domenica di carnevale SI SCAPPA da Venezia. Ne abbiamo altre 51 a disposizione, almeno 6 o 7 delle quali dotate di frittole. Voto corretto e messo agli atti.
Bravo Winkelmann, mi ritrovo a darti sempre ragione!
Ah ma io credevo bisognasse per forza festeggiare il Carnevale nei suoi tempi canonici! Ok, mi adeguo. E pensare che stavo già progettando il costume… 😦
Tutto mi tocca insegnarvi. Il tempo di Carnevale comincia dopo Natale. Infatti, quando il mondo era ancora civile le stagioni di carnevale a teatro iniziavano il 26 dicembre. Solitamente le frittole compaiono con l’anno nuovo. Non che ci debba essere bisogno di aspettare le frittole per decidersi a visitare queste spoglie barene…
Ok, le frittole le troviamo, e va bene. Le ombre pure, e va altrettanto bene. Ma i frittoloni in maschera?
Quelli sono meglio senza maschera. Ops.
Winkelman, che ne dici, se Gan vuole vedere a tutti i costi delle maschere, lo mandiamo a Milano, alla depandance del carnevale: trova più costumi là (e anche il frittolone che lo indossa) che a Venezia il materdì grasso….
Non fare la pettegola, e neanche il rovinafamiglie.
No Claudio C. non dargli retta; parliamone seriamente, che io non sono nemmeno sposato! 😉
Tu no, ma il frittolone si. Gira altrove i tuoi occhi concupiscenti.
insomma, dato che le frittole (con una due ti? di sicuro si pronuncia con una) si trovano già dai primi di gennaio, e dato anche che il carnevale veneziano è meglio evitarlo (intendo, la settimana del troppo pieno), un fine settimana adeguato si troverà.
ma il carnevale non incomincia il sette gennaio? almeno a roma è così… per quelli che ancora lo sanno.
boh? Per le t di frittole, preferisco la doppia perchè scrivendo in italiano la derivazione da fritto, frittella etc. è evidente. Ovviamente in dialetto la t è una, ma allora bisognerebbe dire fritoe.
sì, magari con la elle barrata come in polacco, e come ho visto scritto a volte da codeste parti.
No, vabbè, ma allora lo fate apposta, lo fate! Voglio sapere tutto, del fritolon; tutto, capito? Sapere, e anche vedere!
In privata sede, non si parla degli assenti, nè bene nè male.