In fondo sono contento, da piccolo la brunetta mi piaceva, mai mi sarei immaginato di poterla avere come sindaco però perchè no, dico. Un po’ d’aria nuova, di sprint, di swing, di geghegè.
No, eh?
In fondo sono contento, da piccolo la brunetta mi piaceva, mai mi sarei immaginato di poterla avere come sindaco però perchè no, dico. Un po’ d’aria nuova, di sprint, di swing, di geghegè.
No, eh?
😀
Fantastica battuta!
Complimenti, almeno si ride di questa faccenda veramente imbarazzante.
Vengo dal blog di Marcoboh e se permetti passerò da qui altre volte,commentando di più anche se ti leggomolto volentieri volentieri.
Un saluto cordiale.
Wilkommen, voglio dire, benvenuta!
Anche l’altezza è quella e basta solo tifare per l’acqua alta.
Magari anche con un po’ di cavalloni…
il geghegé era rita pavone… altra stangona…
Il solito filologo… per me il geghegè è una categoria dello spirito. Mi fai venire in mente che da piccolo confondevo Ariccia con Ajaccio ed ero quindi convinto che Rita Pavone fosse corsa, nel senso di nata in Corsica, e quindi francese. Evidentemente, nella mia logica, i francesi si erano tenuti Edith Piaf e ci avevano sbolognato lei. Mica fessi.
non è filologia, anche per me il geghegé è una categoria: volevo solo sottolineare la comunanza metrica tra ritìn e brunetta (il mini-stro).
Ehi, ma Ritona non è mica di Ariccia, è di Torino. E dato che Torino è a due passi dal confine, magari è vero che ce l’hanno sbolognata i francesi, senza bisogno di passare per la Corsica.
Ma ci aveva una casa ad Ariccia, o stava ad Ariccia, o andava a fare la spesa ad Ariccia, che ne so io. In qualche modo il link c’era ne sono certo. Bentornato.
Si si, ad Ariccia ci abitò ( e forse ci abita ancora) con Teddy Reno. Costui nel 1962 ebbe l’incarico di organizzarvi il primo “Festival degli Sconosciuti”, vinto proprio da Rita. Si vede che si affezionarono al posto, alla porchetta, ar vino bbono, ma in seguito misero su casa proprio là!
La tua conoscenza della biografia di Rita&Teddy è encomiabile. Ma lei, nelle situazioni formali, si presenterà come Signora Pavone in Reno? Chissà.
No, lei dice: “Ciao, sono Rita” perché è fuori dagli schemi, e perché tanto lo sa che non si può sbagliare nessuno. Malgrado la statura , stringendoti la mano cerca di stritolartela. E se è in vena di confidenze ti molla anche un pugno sulla spalla.
Forse sarebbe meglio lei -_-”
gan, come dice winckelmann la tua conoscenza ritologica è encomiabile! sai pure come saluta!!
in ogni caso, sì, ci abitano tuttora ad ariccia. je piace la porchetta, si vede!
(che poi teddy reno – ossia ferruccio ricordi, sbaglio o è triestino?)